Vedi, a papà, quell'anno mancavano due giornate alla fine di un campionato sommariamente mediocre, scarico di emozioni, dominato dalla ciclica inerzia dei forti, dall'incubo tutto

Vedi, a papà, quell'anno mancavano due giornate alla fine di un campionato sommariamente mediocre, scarico di emozioni, dominato dalla ciclica inerzia dei forti, dall'incubo tutto
È solito - come Dio vuole - che in una qualsiasi competizione (sportiva, scolastica, lavorativa, etc), a vincere o a spuntarla sia il/la più forte. Ma ciò non sempre accade. È orma
Premessa: io il calcio lo guardo in soggettiva, quindi lascio a chi ne capisce la visuale oggettiva delle cose. Data la premessa, mi unisco al popolo che vuole "panem et circenses"
Bella partita, bella partita davvero. La partita che in gergo calcistico verrebbe da dire tatticamente perfetta, con le due squadre che si sono annullate a vicenda.
La differenza l
Tra le quattro squadre che quest’anno si stanno contendendo il vertice del campionato c’è anche il Napoli. È bene ricordarlo a chi, con l’atteggiamento del falso smemorato di Cologno, si interroga da oltre un mese e mezzo, sulle “difficoltà” degli azzurri, rei, ogni volta, di essere Higuain-dipendenti, di soffrire le partite con le cosiddette piccole, di non saper mantenere la solidità mentale per difendere il risultato e di non avere una rosa adeguata ai primissimi posti.
Nel lontano 1799 Vincenzo Cuoco, nato a Campobasso (quindi forse il Molise esiste veramente), scrisse, immediatamente dopo il ritorno dei Borbone a Napoli ed in seguito al fallimento della Rivoluzione napoletana, un saggio in cui analizzava le cause dell'insuccesso rivoluzionario repubblicano che si era ispirato ai valori della rivoluzione francese. Sicuramente Sarri lo ha letto, facendo suo quel principio cardine della spiegazione del Cuoco.
Al Divino Aurelio non interessa vincere il campionato, non porta soldi più di un banalissimo secondo posto, entrambi valgono la Champions, entrambi valgono 30 milioni subito.
Lasciatemelo dire, sarà che io quel giorno ero a Boras, sarà che non è facile per me concedere tempo per la remessione dei peccati, sarà per una congiunzione astrale, ma Fabio non ti credo!
È cominciato tutto quando avevate circa 8 anni e come tutti i vostri compagni di classe volevate iscrivervi alla scuola calcio, fiduciosi per l’appoggio di vostro padre, non avevate fatto i conti con vostra madre (santa donna) che spinse per farvi andare in piscina onde risolvere un lieve difetto di postura.
Non sembra essere molto felice quel ragazzino, ha la sciarpa del Napoli ma dai suoi discorsi si evince una fastidiosa noia…il Napoli ha battuto 1 a 0 una squadra che ha la casacca come quella dell’Ascoli…eppure il suo volto non sprizza gioia, mi metto in macchina e ripenso ai discorsi di quel ragazzo e alle mie prime partite al San Paolo…metà anni 90.